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Vassily e i cavalieri azzurri (Marenzi, Sabrina)

  • Immagine del redattore: preside713
    preside713
  • 22 apr 2013
  • Tempo di lettura: 3 min

La festa dei colori, l’euforia dei sensi

Per la prima volta in Italia Kandinskij viene rappresentato a teatro!

Andrà in scena lo spettacolo “Kandinskij e i Cavalieri Azzurri – l’Euforia dei Colori, la Festa dei Sensi” al Teatro Greco, in prima nazionale, il 2-3-4 maggio alle ore 20.30 e il 5 maggio alle ore

17.45, con il Patrocinio della Federazione di Germania in Italia, Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico ed in collaborazione con il Teatro Greco.

L’Associazione Culturale Bolero, fondata a Roma nel 1998 per la conoscenza, la ricerca e la promozione dei popoli, nella persona della regista Patrizia Masi, Presidente dell’Associazione, e di Sabrina Marenzi, docente di Storia dell’Arte, ha ideato un esperimento teatrale di sinestesia delle Arti, in cui la Pittura si sposa alla Musica, la Danza al Dramma, la Poesia al Canto, il Cinema al Teatro. Il progetto si prefigge di accompagnare gli spettatori nelle “Stanze segrete” di Kandinskji, portandoli per mano, attraverso i colori ed i suoni, a coglierne le vibrazioni; a “toccare” e a “sentire” i sentimenti che hanno determinato il furore creativo del più grande rivoluzionario della Storia della pittura moderna, il titano dell’Astrattismo, da cui hanno attinto i maggiori esponenti dell’Arte contemporanea. Ascoltare la sua pittura attraverso l’anima, perdersi nell’estro pittorico e sfiorare la potenza esoterica di Kandinskij e dei suoi Amici – i “Cavalieri Azzurri”, sarà il viaggio che si compirà nell’arco dello spettacolo, il rito, la dimensione magico-sacrale, capace di riattivare “l’originaria unità dei sensi”. Dentro questo spazio, all’interno del cerchio magico creato dallo spettatore in vibrazione con l’attore, si inizierà a predisporre l’animo all’ascolto, riappropriandosi delle dimensioni percettive, quali il tatto, il gusto, l’olfatto, quei sensi definiti “bassi”, che riprendevano vita nelle Corrispondenze di Baudelaire, nella poesia di Rimbaud, che ispirarono il nostro artista russo, a creare il suo primo capolavoro sinestetico “Il suono giallo”. Si darà forma a quel complesso gioco delle corrispondenze fra suoni, movimenti e colori, passando dall’accordo armonioso all’azione contraria (contrasto, dissonanza), in coerenza con il principio estetico fondamentale di Kandinskij: “il dramma consta, in definitiva, del complesso delle esperienze interiori (vibrazioni psichiche) dello spettatore”. La sua concezione di un universo armonico di suoni e colori congiunti lo portò a stabilire una connessione tra il timbro di alcuni strumenti musicali, i colori e le sensazioni, in base alla teoria secondo la quale il movimento del colore è una vibrazione che tocca le corde dell’interiorità, il colore, quindi, ha un odore, un sapore, un suono, un sentimento profondo.

“La nostra epoca cerca l’imitazione della natura, la natura interpretata dalla psicologia dell’artista, l’atmosfera immediata, l’anatomia, la prospettiva, l’atmosfera esteriore, ma non cerca la vita interiore, non lascia che il quadro agisca su di lui. Accecato dai mezzi esteriori, non vede che cosa sanno creare, non si accorge che possono comunicare non solo cose ma idee e sentimenti.” (Vassily Kandinskij, Lo spirituale nell’arte, 1911)

La musica sarà l’essenza del nostro spettacolo, poiché il musicista possiede il segreto di un’arte progredita, capace di rinunciare appieno a scopi meramente pratici, espressione pura di affetti, di vita psichica, di suoni che corrispondono in pittura all’Astrattismo. Immagineremo di essere invitati a una grande festa in onore di Kandinskij, organizzata nel salotto di Madame Helena Blavatsky, attraverso la quale Vassilij conoscerà quella dottrina segreta chiamata “Teosofia”: una saggezza accumulata nel corso delle ere, provata e verificata da generazioni di profeti, fino a raggiungere quella sensazione di colore come un collegamento tra opera d’arte e dimensione spirituale. Assaggi di emozioni profumate, zaffate di luce e d’ombra, toccate e fughe di colori, alchimie antiche e nuove magie… La Blawatskij inviterà a sorpresa: Franz Marc, Arnold Schönberg, Nina Andreeskij, Marianne von Werefkin, Alecsej von Jawlenskij, Gabriele Münter, Arthur Rimbaud, Isadora Duncan, Eleonora Duse.

Al di là dello spazio e del tempo, i “ Cavalieri azzurri ”, useranno ogni mezzo a loro disposizione – lecito ed illecito – perché l’anima e i sensi siano liberi di cantare. Proiezioni, giochi di luce, poesie, musica; danze, stoffe colorate, sgocciolamento del colore, cibi accordati alle tonalità, saranno gli strumenti utilizzati per raggiungere lo spirituale che è in noi, avvolgendo completamente lo spettatore in ogni atto creativo.

Il nostro lavoro offre pennellate di poesia, di racconti, di note, di movimenti, mezzi legati da una necessità nonesteriore ma interiore; in altri termini, entreremo in quella che è la dimensione artistica espressiva e non più

rappresentativa, dell’Arte.

Sabrina Marenzi

FOTO

KANDINSKY-02.jpg

 
 
 

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