La colonna Traiana: Un action movie di 2000 anni fa (Calisti, Flavia)
- preside713
- 1 lug 2013
- Tempo di lettura: 3 min
C’è un museo dedicato alla storia antica a Roma assai poco conosciuto. Il problema è che sorge al di fuori del normale circuito turistico, all’Eur, e ha una particolarità, non contiene neanche un reperto originale. Esso ospita infatti solo calchi e modellini, preziosissimi dal punto di vista didattico e mezzi unici per riuscire a spiegare veramente i Romani di ieri ai Romani di oggi.
È il Museo della civiltà romana, che in 13.500 mq ospita due percorsi, uno cronologico e uno tematico, che illustrano in un modo unico ed originale ai visitatori (quasi esclusivamente scolaresche) come fosse il mondo romano. Tanti sono gli elementi di interesse di questa sede espositiva, ma su tutti svettano due bellissimi plastici.
Il primo, realizzato nel 1994 in scala 1:1000, ci fa conoscere la Roma arcaica dei re etruschi, con i suoi sette colli, vere e proprie roccaforti nella topografia urbana e gli innumerevoli acquitrini che rendevano malsane le aree a ridosso del Tevere.
Il secondo, vero capolavoro, è il plastico della Roma costantiniana, in scala 1:250, 150 riquadri realizzati nel loro primo nucleo da Pierino di Carlo sotto la direzione di Italo Gismondi per la mostra Augustea della Romanità del 1937 (e ampliato poi nel 1955). Solo qui si ha la possibilità di ammirare la capitale del mondo antico all’apice della sua espansione architettonica, ammirarne tutti i monumenti e divertirsi ad identificarli tra le centinaia di edifici riprodotti.
C’è però un altro motivo di interesse che dovrebbe spingere chi non lo avesse ancora fatto a visitare tale museo: i calchi della Colonna Traiana. Realizzati dalle maestranze di Pio IX su richiesta di Napoleone III nel 1862 permettono di visionare l’intero fregio della Colonna ad altezza d’uomo, per tutti i 220 m. del suo svolgimento. Solo così si potranno apprezzare le 154 scene rappresentate e le 2500 figure che le popolano, che descrivono, con una puntualità stupefacente, le due campagne daciche condotte dall’imperatore Traiano tra il 101-102 e il 105-106 d.C. La Colonna Traiana, che ancora oggi svetta al centro del Foro di Traiano, è alta 100 piedi romani, circa 29 m., che arrivano con il basamento e la statua di coronamento a circa 35 m. Essa era la tomba dell’optimus princeps, ma soprattutto un enorme volumen[1] di marmo, che raccontava con dovizia di particolare i trionfi militari da lui conseguiti contro i barbari Daci. Non a caso sorgeva tra le due biblioteche – la latina e la greca – e accanto alla basilica Ulpia, circostanza che permetteva di ammirarne tutti i particolari fino alla cima, tanto più che all’epoca, il fregio era colorato, e consentiva di distinguere assai bene i particolari. Oggi che gli edifici limitrofi sono crollati, solo i calchi musealizzati possono permettere una uguale fruizione dei particolari. Si può così apprezzare la cura dei dettagli, delle armature, delle armi, delle macchine belliche, l’attenzione antropologica per i vari gruppi umani in cui l’imperatore si imbatte. Si possono osservare, come in un film di guerra, le concitate scene di battaglia, con il loro carico di impetuosità e di orrore: un soldato romano che porta tra i denti la testa mozzata di un nemico per non dover abbandonare lo scontro, donne barbare che torturano i loro prigionieri con delle fiaccole accese, scene di saccheggio e città assediate sulle quali troneggiano picche con infissi i crani scarnificati dei nemici. Un carico di orrore e realismo che ci trasporta realmente nella Dacia (la Romania) del II secolo d.C. Vi sono poi scene che ci parlano degli usi tipicamente romani: i sacrifici alle divinità tramitesuovetaurilia, la testuggine messa in atto dai soldati sotto le mura delle città nemiche, i vessilli di guerra e leadlocutiones dell’imperatore. Infine vi sono gli episodi storici più famosi, che possiamo seguire grazie al puntuale resoconto che ne fa Cassio Dione nel LXVIII libro dellla sua Storia Romana: la costruzione dell’incredibile ponte sul Danubio di Apollodoro di Damasco o la drammatica cattura di Decebalo, re dei Daci. Insomma, un’occasione irripetibile per poter vedere un vero lungometraggio dedicato alle vicende belliche della Roma antica, e di conoscere una sede espositiva davvero unica nel suo genere. Tra l’altro l’edificio che ospita l’esposizione dedicata a Roma accoglie dagli anni Novanta un altro prezioso esempio di museo didattico: il Museo Astronomico e il Planetario. Una sola visita vi permetterà così di guardare al passato e al futuro, di comprendere a pieno cosa la nostra civiltà ha saputo costruire e promette ancora di fare.
Flavia Calisti
Bibliografia
Cassio Dione, Historia romana, Rizzoli, Milano 1996
FOTO

Dalla Colonna Traiana: “Suicidio di Decebalo”

Dalla Colonna Traiana: “Suonatori di buccina” (antico corno/tromba usato per segnalazioni militari)

Dalla Colonna Traiana, “La testuggine”
[1] rotolo, libro nel senso romano del termine
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